Comitato Castelcrescente

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mercoledì 20 agosto 2008

Aiutiamo Dante De Angelis

Ciao a tutte/i,
molti di voi probabilmente avranno seguito il licenziamento di Dante De Angelis, il macchinista delle FS e responsabile sindacale alla sicurezza. Volevo invitarvi a firmare la petizione on line per la sua riassunzione sul sito firmiamo.it.


Vi allego il comunicato di ATTAC

DANTE E’ UNO DI NOI. LICENZIARE I DIRIGENTI DI TRENITALIA!

Ancora una volta, le ex Ferrovie dello Stato ora divenute Trenitalia SpA, mostrano il vero volto della privatizzazione dei servizi pubblici : l’unica legge è il mercato, i diritti dei lavoratori e dei cittadini sono variabile dipendente.

Solo così, l’ex sindacalista Cgil Moretti, ora amministratore delegato della SpA, può permettersi di licenziare Dante De Angelis, un ferroviere responsabile della sicurezza, che tutte/i abbiamo imparato a conoscere per le costanti denunce sul peggioramento delle condizioni di lavoro e sui conseguenti disastri sul versante della sicurezza e della qualità del servizio reso ai cittadini.

Nell’Italia “brunettizzata” di questi infausti tempi, Trenitalia ha forse pensato che un licenziamento a ferragosto potesse passare sotto silenzio e rassegnazione.

Così non è, così non deve essere.

Dante è uno di noi.

La sua lotta per diverse condizioni di lavoro e di sicurezza del trasporto ferroviario è la nostra lotta contro tutte le privatizzazioni e la trasformazione in merce dei beni comuni e dei servizi pubblici.

Muoversi è un diritto. Poterlo fare utilizzando il trasporto pubblico è oggi più che mai una necessità.

Tutto questo non ha nulla a che fare con la ricerca di un business che ha trasformato i trasporti dei pendolari in viaggi allucinanti e i viaggiatori sulle lunghe percorrenze in polli da spennare…in attesa della privatizzazione definitiva con l’alta velocità.

Mentre i lavoratori, ormai considerati poco più che un peso, sono costretti a turni massacranti, straordinari senza interruzione, carichi di lavoro sempre più pesanti. E al silenzio o ad essere licenziati se solo fanno il loro dovere di informare sui rischi per la sicurezza dei trasporti.

Chiediamo con forza l’immediato reintegro di Dante nel suo posto di lavoro, ma chiediamo anche che si apra tra i lavoratori e i cittadini un forte canale di comunicazione e di mobilitazione comune per chiedere con forza la ripubblicizzazione del trasporto pubblico e la sua gestione partecipativa con il concorso dei lavoratori e degli utenti a qualsiasi livello.

Vogliamo vivere in un Paese in cui salire su un treno non sia più un costoso incubo quotidiano, bensì un modo per muoversi senza preoccupazioni e contribuire alla tutela dell’ambiente e della qualità della vita.

Siamo certi che sarà così se a guidare quel treno ci saranno Dante e quelli come lui.


ATTAC ITALIA

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