Comitato Castelcrescente

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lunedì 5 aprile 2010

RIPRENDIAMOCI L'ACQUA

Mozione per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato

PERMESSO

  1. Che la gestione del servizio idrico in Italia era riformata fino a poco tempo fa dall'Art 23 Bis della Legge 133/2008, che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a soggetti o società privati, mediante il ricorso a gara, favorendone di fatto l'inizio della privatizzazione in modo forzato;
  2. Che il recente Articolo 15 del D.L. 135/2009, che ha ri-normato l'Art 23 Bis, muove passi ancora più decisi verso la privatizzazione dei servizi pubblici, in particolare per quelli idrici, prevedendo:

a) la gestione dei servizi a rilevanza economica da parte di imprenditori o società in qualunque forma costituite, soggetti individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con quota di capitale privato non inferiore al 40%;

b) la cessazione degli affidamenti “in-house” a società totalmente o a larga maggioranza pubbliche, controllate principalmente dai comuni, alla data del 31 dicembre 2011.

CONSIDERATO

a) che le modifiche introdotte dall'Articolo 15 del D.L. 135/2009 non scongiurano in alcun modo la possibilità di creazione dei cartelli oligopolistici, che nella pratica potrebbero diventare gli unici controlli dell'acqua pubblica nel periodo di loro affidamento, epilogo da scongiurare, nel rispetto di un concetto inviolabile che annovera l'acqua come un diritto universale e non come merce

VALUTATO

  1. Che le suddette modifiche espropriano l'acqua potabile dal controllo degli enti locali a maggioranza pubblica e dunque dei cittadini, poiché di fatto la consegnano al mercato, con tutte le ripercussioni sociali ed economiche che questo può generare;
  2. Che è dunque necessario che le Amministrazioni prendano una posizione chiara al fine di tutelare l'acqua dai pericoli insiti nell'applicazione dell'Art. 15 del D.L. 135/2009

RIPROPONIAMO

che il Consiglio Comunale di Ravarino, Sindaco e Giunta, si impegnino ad elaborare e votare la modifica dello Statuto Comunale introducendovi, nelle modalità ritenute più opportune dopo adeguato confronto tra maggioranza e opposizioni in seno al Consiglio e/o con la nomina di una specifica Commissione Consiliare, i seguenti principi:

  1. riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l'accesso all'acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico;
  2. confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
  3. riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l'accesso all'acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso gli Art. 31 e 114 del d. lgas n. 267/2000;

e contestualmente si impegnino ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall'Art. 23Bis Lg. 133/2008, come modificato dall'Art. 15 D.L 135/2009, che condurranno alla messa a gare della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell'acqua ai privati entro il 2011.

A tal proposito, alleghiamo una possibile proposta di modifica dello Statuto (vedi allegato A) in visione da valutare (in giallo le parti aggiuntive) e condividere nell'ambito delle future discussioni consiliari.

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