Comitato Castelcrescente

Comitato Castelcrescente

giovedì 23 giugno 2011

SORGEAQUA E GEOVEST, PUBBLICHE E PARTECIPATE

I Comuni di Finale Emilia, Nonantola e Ravarino, soci di SorgeAqua e Geovest, ritirino le delibere con cui nel dicembre scorso hanno approvato la privatizzazione delle società per la gestione del servizio idrico e del ciclo dei rifiuti, e sospendano la messa a gara del 40% delle due società avviate pochi giorni prima del referendum. I Comuni soci mantengano al più presto l’impegno assunto nei Consigli comunali quando affermarono che in caso di affermazione del sì ai referendum avrebbero rinunciato alla privatizzazione.

Anche a Modena, come in tutta Italia, l’esito del voto è inequivocabile: i modenesi vogliono che sui beni comuni non ci sia alcun lucro. Quindi, anche i Comuni di Finale, Ravarino e Nonantola tengano l’acqua fuori dal mercato e proseguano con la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti. Con il referendum può ora proseguire la positiva esperienza di Sorgeaqua e si può sviluppare ulteriormente un modello di raccolta dei rifiuti virtuoso, alternativo a quello basato sull’incenerimento voluto dagli azionisti di Hera.

L’esito del referendum è netto. Escono sconfitte le destre, ma anche le politiche basate sulla privatizzazione dei beni comuni, dell’acqua come della salute, del territorio come del ciclo dei rifiuti; indipendentemente dallo schieramento che le attua.
Oggi che il referendum ha detto chiaramente che l’acqua deve rimanere pubblica e che i beni comuni devono restare nelle mani della collettività, ci auguriamo che i Sindaci e il Pd rispettino pienamente la lettera e lo spirito del referendum e restituiscano ai cittadini la piena titolarità di SorgeAqua e Geovest.

Avanziamo, inoltre, ai Sindaci la proposta di costruire un modello gestionale aperto alla partecipazione dei cittadini, affinché SorgeAqua e Geovest siano non solo pubbliche ma partecipate dai cittadini. Questo significa che obiettivi, valutazione dei risultati, bilanci, nomine nei consigli d’amministrazione e loro attività debbano essere pubblici, prevedendo anche la partecipazione di rappresentanti di cittadini singoli e associati ai lavori dei Consigli di Amministrazione.

Il mantenimento pubblico dei beni comuni, assieme ad un alto tasso di partecipazione nelle scelte politiche in merito alla loro gestione, sono la miglior garanzia di una gestione dei servizi locli svolta nell’esclusivo interesse della collettività.

Nessun commento: