Comitato Castelcrescente

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domenica 1 aprile 2007

Comune di Ravarino Programmazione 2007

COMUNE DI RAVARINO: PROGRAMMAZIONE 2007

Nei Giorni 20 e 22 Marzo 2007, l'Amministrazione Comunale di Ravarino ha presentato il Bilancio di Previsione 2007, in due luoghi: a Stuffione e a Ravarino. Due appuntamenti importantissimi per capire come vengono spesi i nostri soldi, quali servizi saranno erogati e gli interventi in programma e farsi un'idea di come sarà la nostra vita nel prossimo futuro.

Le principali scelte effettuate dall’Amministrazione di Ravarino per l'anno 2007, e le problematiche emerse, possono essere così riassunte:

a) L’aumento demografico non viene supportato dall’aumento dei servizi, già nel 2007 mancheranno posti all’asilo nido e forse alla scuola materna, non si assisterà ad una puntuale e corretta manutenzione delle strade e non verranno effettuate le manutenzioni di parchi ed aree verdi, se non gli sfalci. Sembra quindi fuori luogo sperare, nel prossimo futuro, ad un adeguato livello di servizi resi a vecchi e nuovi cittadini, perché questo comporterebbe: Ampliamento Asilo nido e Scuola Materna, Maggiori servizi per Anziani, Nuova Biblioteca con Sala di Lettura, costruzione piste ciclabili, percorsi vita, parchi con zone verdi attrezzate, un Centro per l'ambiente e la Storia del Territorio, ecc...
b) Si aumenta l’addizionale comunale irpef portandola allo 0,5%, dallo 0,1%, per maggiori entrate di circa 300.000 euro, esentando le fasce al di sotto dei 8/9.000 euro. Si continua quindi ad addossare a chi già paga quanto deve in termini di rette e tariffe, anche quanto non viene pagato dai soliti “furbi”. Positivo è l’accordo stretto dal Comune con la Guardia di Finanza, per verificare le autodichiarazioni dei redditi, speriamo vivamente che il Comune cominci quanto prima a far partire le richieste di verifica.
c) Si diminuisce, ma in maniera impercettibile, l’aliquota ICI sulla prima casa.
d) Gli oneri di urbanizzazione, circa 400.000 euro, finalmente non vengono più usati per la spesa corrente, se non l’8%, ma per manutenzioni straordinarie (strade, illuminazione pubblica, casa protetta, ecc…)
e) Gli unici investimenti diretti che farà il comune saranno l’ampliamento del cimitero di Ravarino e la predisposizione del PSC.
f) Gli investimenti indiretti del 2007 saranno: - ampliamento isola ecologica delle case nuove e pannelli fotovoltaici sulle scuole a mezzo Geovest; urbanizzazione abrenunzio a mezzo Consorzio Attività Produttive; sistemazione ex scuole di Casoni e Manutenzione straordinaria di alcune strade, a mezzo Unione del Sorbara.
g) Gli investimenti in prospettiva futura saranno: ampliamento impianto di depurazione a mezzo Geovest, ristrutturazione Casa Protetta “C.A. Dalla Chiesa” a mezzo distretto.

Cosa si può dire:

I piani di espansione residenziale comportano come conseguenza l’aumento della richiesta di servizi, non può essere giustificata la mancanza di questi ultimi se non da mala gestione della cosa pubblica.
Forse non sarebbe stato sufficiente, ma avrebbe aiutato molto, utilizzare già in passato gli oneri di urbanizzazione per investimenti e non per coprire le spese correnti, il non aver operato in questa maniera si può riassumere in mera demagogia politichese, cioè lasciare a chi viene dopo di te i problemi.
L’Unione che funziona a singhiozzo, vedi stesura PSC, sportello edilizia, ecc.., crea sicuramente disagi ai cittadini, e sicuramente diseconomie che poi aiutano i bilanci ad essere negativi per la cittadinanza.
A nostro parere, ci vorrebbe uno studio da parte di esperti per capire la reale possibilità di continuare ad operare, per un paese come Ravarino, che quando le entrate c’erano le ha utilizzate senza troppa lungimiranza, e quelle che entrano oggi non permettono di dare agli abitanti quei servizi a cui sono abituati e che riteniamo gli spettino.
Stante la situazione pensiamo che serva professionalità, e non solo politica, anche per gestire piccole realtà come le nostre, anzi, forse è più difficile per le piccole realtà che per le grandi.
Riteniamo che il territorio possa essere meglio “gestito”, ed il rimpiangere il mancato insediamento di industrie non aiuta la causa, se le attività produttive arriveranno bene (o male), altrimenti bisogna partire da quello che c’è, e puntare:
● Sulle Attività ricettive, sulla Valorizzazione delle Aree Verdi esistenti e sulla creazione di nuove, puntando sulla bellezza del nostro territorio. Cercando il coinvolgimento di tutti gli operatori, verificare la possibilità di trasformare parte dei fondi agricoli in qualcosa di più attrattivo, magari valorizzando quei pochi stabili e quelle poche aree di un certo pregio ancora presenti;
● Sull’agricoltura estensiva e sugli allevamenti per produrre energia da fonti rinnovabili, con impianti eco/sostenibili;
● Sull'agricoltura Biologica e di qualità;
● Sul Risparmio Energetico e sull'utilizzo di fonti rinnovabili in tutti gli immobili, per ridurre le spese di gestione;
● Sulla Raccolta porta a porta dei rifiuti, ottenendo rifiuti differenziati di maggiore qualità, ed eliminando i problemi legati al mal utilizzo dei cassonetti;
● Su piccole azioni come ad esempio il parziale spegnimento dell'illuminazione stradale dopo un certo orario (una o due lampadine ogni 3).

Da ultimo ci sentiamo di dire che è vero che le decisioni vanno prese, ed è un compito degli amministratori democraticamente eletti, ma forse non guasterebbe un po’ più di modestia nel cercare il confronto, e nel saper raccogliere le osservazioni, soprattutto se fatte con spirito costruttivo.
Per quelle scelte che coinvolgono il collettivo, ad esempio, sarebbe utile la partecipazione di tutti i cittadini, attraverso la presentazione dei progetti agli abitanti di Ravarino, raccogliendo le osservazioni, prima dell'inizio degli iter di approvazione, in modo che possano accogliere il più alto gradimento una volta realizzati, per non ritrovarci in casa dei “mostri architettonici” fatti di ferro o cemento grigio a tessuto. Sarebbe bello essere invitati (come cittadini) a sederci intorno a un tavolo, con il Sindaco, per discutere del progetto di ampliamento dell'Isola Ecologica, del Depuratore, ecc..; proprio come è stato fatto per il Bilancio 2007.
Un po’ di demagogia non guasta e diciamo che (questa considerazione vale per tutti gli amministratori, sia locali che nazionali): i danni che l’attuale politica del sono bravo solo io, lui è incapace, porta ad un impoverimento socio/culturale che danneggia in primis i ceti medio bassi, ma poi anche gli altri; serve unità d’intenti se si vuole ridare vigore al nostro paesello, e a questa nazione.

Il Comitato di Tutela Ambientale “Castel Crescente”

1 commento:

resca4 ha detto...

Ecco lo sviluppo insostenibile del nostro comune

È da diverso tempo, che avrei voluto parlare dei nuovi insediamenti, che sono sorti come funghi dopo una giornata di pioggia,nella frazione di Stuffione. Dopo aver analizzato attentamente il costruito, pur non essendo un tecnico, sono arrivato alla conclusione che questo modo di costruire deve essere fermato, anzi sono sempre più convinto che non sarebbe neanche dovuto iniziare.
Il vizio di forma nasce, da un piano regolatore ormai vecchio e obsoleto, che non ha mai tenuto conto delle vere esigenze dei cittadini, infatti, mancano dal suddetto, tutte quelle opere urbanistiche e sociali che rendono la vita piacevole e serena. Se infatti prendiamo in considerazione quello che fino ad ora è stato costruito, è facile rendersi conto delle problematiche sociali che sorgeranno quando tutto il comparto sarà completato e il tutto sarà abitato. Cominciamo a fare un pò di conti già ora l’impianto idrico comunale disperde nel suo tragitto quasi il 30% dell’acqua potabile, l’impianto fognario è già ora insufficiente per le esigenze della frazione, dei servizi all’infanzia non se ne parla neanche, rischiamo, anzi siamo diventati un agglomerato informe di case, senza armonia, buttate qua e là in mezzo ad un piccolo paese della Bassa Modenese.
Gli esempi sono già purtroppo sotto gli occhi di tutti, senza voler condannare l’operato dei costruttori, che sicuramente non sono degli agnellini, infatti, se buttiamo l’occhio sul proseguo di via Godetti, bisogna stare attenti a non finire nel fossato che interrompe la strada dividendo di fatto la via da “Borgo Balugini” e che se non si prenderanno provvedimenti urgenti rischia di diventare fonte prolifera di ratti e zanzare, minando la salute dei numerosi bambini, che già ora lì sono venuti ad abitare. Cosa dire poi dell’area che sarebbe dovuta diventare parco o zona verde, ormai una vera e propria discarica a cielo aperto, infatti, si può trovare di tutto da cisterne in amianto a deposito di materiale edile da rottami ferrosi a cartoni, vetro e legno.
Sembra proprio una di quelle periferie degradate, che a volte ritornano, nei vecchi documentari in TV dove riviviamo, almeno noi di una certa età, la trasformazione delle nostre città nei primi anni 50/60. Per continuare, la carrellata dei chi fa peggio, “Borgo Gelati”, rappresenta la quinta essenza del cattivo gusto e stile con l’insieme di palazzotti diversi sia nella forma che nell’altezza , a casette a schiera che si coprono a vicenda, dando un senso di disordine e caos. Non dimentichiamoci che non siamo che all’inizio, infatti, all’orizzonte già si annunciano altri insediamenti, con tanti auguri allo sviluppo sostenibile.